venerdì 31 gennaio 2020

Ciao Gran Bretagna, sia un arrivederci e non un addio

Ciao Gran Bretagna, sia un arrivederci e non un addio. Quello che 4 anni fa ho sperato diventasse un momento lontano e che non sarebbe mai arrivato è invece arrivato, oggi è reale. I viaggi studio a Londra al liceo, l'estate da cameriera a Londra, l'Erasmus a Swansea e tante altre gite estemporanee hanno dato tantissimo alla mia formazione come cittadina europea, e mai avrei pensato che un Paese di cui ho studiato per 15 anni lingua e letteratura potesse un giorno non essere più parte di "casa mia". Tornerò a trovarti con la stessa curiosità e empatia di sempre verso il tuo popolo un po' freddo ma divertente, le tue birre, il fish & chips, la tua pioggia improvvisa ogni giorno a un'ora diversa, le tue strade londinesi affollate di persone di culture diverse in piena sintonia come sanno essere belle le città multietniche, i mercati di Camden town, le librerie in cui ho comprato i primi libri in lingua originale, i caffè super chic di Canary Wharf e le colline infinite del Galles con le scogliere selvagge.
 
 

Una scuola di specializzazione in ginecologia e ostetricia non può insegnare l'obiezione di coscienza

Trovo inaccettabile quanto letto in merito al fatto che al Campus Biomedico di Roma non si insegni agli specializzandi l'interruzione di gravidanza nè si faccia formazione in merito a tutti i metodi contraccettivi. Che un medico si rifiuti di fare parte del suo lavoro, soprattutto se questo non garantisce la piena applicazione della legge in tutte le strutture sanitarie pubbliche o convenzionate, non è accettabile e portare in medico addiriturra a non avere competenze in tutto un ambito del suo possibile lavoro non può essere considerata una formazione accreditata. E trovo ancora più inaccettabile e incoerente che un'intera scuola di specializzazione di ginecologia e ostetricia non formi gli studenti sulla contraccezione: se si volessero davvero ridurre i casi di interruzione volontaria della gravidanza sarebbe la prima cosa da fare! Come è possibile che ci siano dei medici specializzati in ginecologia che non sanno nulla di un tema per cui tutte ci rivolgiamo ad uno specialista in una o più fasi della vita? 

mercoledì 29 gennaio 2020

Non limitiamo il viaggio e l'accoglienza

Sono felice che l'emendamento contro Airbnb sia stato ritirato, non credo che sia il tempo per favorire i grandi albergatori e non penso che chi lo ha presentato conosca effettivamente le realtà di chi affitta o di chi viaggia e sceglie come opzione quella di prendere una stanza a casa di altri o comunque una soluzione diversa dall'albergo classico. Credo che la sinistra debba occuparsi davvero delle nuove generazioni, e non farsi carico del diritto al viaggio solo quando è "tornare a casa dai parenti di giù a Natale", e magari anche chi vive da 20 anni sopra un certo livello di reddito dovrebbe provare ad alloggiare a casa di qualcuno per capire la differenza a livello di contatto culturale con la città rispetto a stare in un asettico albergo. Poniamoci anche delle domande su noi stessi: chi di noi in emergenza economica preferirebbe andare a lavorare DA DIPENDENTE in un grande albergo (receptionist, cameriere ai piani, cuoco etc, non fingiamoci tutti amici del manager immaginandoci già a livelli imprenditoriali) rispetto a gestire una stanza o un appartamento proprio o di un famigliare in toto? cioè dal check-in al check-out, alle informazioni ai turisti stranieri ad un eventuale servizio navetta, scegliendo i propri tempi di lavoro e i propri orari e quali giorni mettere a disposizione la propria casa o seconda casa e quali no? Credo nessuno. Aggiungo, l'ospitalità in casa c'è da sempre,
prima delle piattaforme digitali nel lontano 2008 sono stata a Cuba e ho girato l'isola in solitaria ospite nelle casa particular, ovvero case in cui c'è una stanza libera che i cubani erano soliti affittare per i viaggiatori. In Norvegia grazie ad Airbnb abbiamo alloggiato a casa di una splendida signora che ci ha preparato la colazione con le uova fresche del suo pollaio al mattino dopo, in mezzo ai prati a due passi dal mare, e in casa di una famiglia norvegese con 3 bambini cosa molto simpatica per vedere le differenze culturali nella gestione della famiglia. Non saremmo mai stati in albergo perché era troppo costoso, e il campeggio in aree fredde non è il massimo, la maggior parte delle giovani generazioni spesso scelgono il campeggio o l'ostello laddove possibile ma questo può limitare le stagioni in cui si sceglie di viaggiare o i mezzi che si possono utilizzare per raggiungere la destinazione, oltre al fatto che dopo i 30 anni ci si stufa spesso degli ostelli ma ancora non ci si può permettere l'albergo pagato al prezzo pieno in alta stagione.
Se avessi una stanza o una casa extra sarei la prima a voler affittare, e persone che conosco che affittano sul lago hanno l'opportunità di chiacchierare ogni giorno d'estate in inglese o in tedesco, opportunità che non gli era stata data dal mercato di lavoro tradizionale nonostante siano persone laureate e che hanno fatto scambi culturali all'estero! Certo, voi direte, se uno ha un appartamento potrebbe affittarlo sul medio-lungo periodo, ma ditemi voi chi NON conosce qualcuno che poi si è trovato un cliente moroso e non è stato tutelato: comunque gli affitti sul medio-lungo periodo favoriscono chi di appartamenti ne ha 8 e non chi ne ha uno solo e gli serve per arrotondare. Gli affitti di medio-lungo periodo non danno garanzie a una mamma che per esempio è rimasta senza lavoro per via di una discriminazione verso le neomamme della società tutta, e che ha la necessità e il diritto di mantenere un'emancipazione. L'affitto sul medio-lungo periodo non permette di avere garanzie e tutele e in zone turistiche può essere controproducente perché magari si vuole affittare la seconda casa che era di qualche famigliare solo nei periodi in cui era in disuso, o una casa in attesa che in futuro le usino i figli e mandare fuori degli affittuari dopo anni crea degli innegabili problemi.
Per non parlare del fatto che le piattaforme online garantiscono i PAGAMENTI REGOLARI, cosa che non è garantita da altri siti locali e nati e cresciuti in modo estemporaneo, ma non controllati dove comunque chi ha case anche temporaneamente vuote ha DA SEMPRE messo in affitto, con tutte le complicanze del caso: pensate all'americano o all'inglese che arriva, non può pagare con la carta perché ha davanti due vecchi che accettano solo contanti e l'annuncio gliel'aveva fatto il nipote, si trova a gestire un contatto a voce con una persona che non parla inglese e cerca di fare la cresta sui cavilli: queste persone nel rapporto con gli stranieri creano imbarazzo all'Italia intera ma purtroppo in alcune aree di provincia rischiano di diventare la norma se non si acquisice un altro modo di accogliere. Airbnb è sicuro perché è rodato, permette di verificare l'host prima di pernottare e ci sono registrati i documenti di identità sia dell'host che di chi alloggia con tutte le garanzie che conseguono. Pensate prima di introdurre novità alle vite reali di chi non trova nessun servizio aggiuntivo in un asettico albergo, di chi vorrebbe usare le lingue per lavoro e non perdere competenze ma non avendo come capo una persona che magari è solo nata nella classe sociale giusta e per questo fa l'albergatore. Pensate a chi vuole viaggiare ed aprire la mente, ma non ha le risorse per alloggiare in un albergo ma nessuno stesso tempo non vuole alloggiare in un albergo low cost dove non si conoscono i diritti dei lavoratori che vengono applicati o l'effettiva sostenibilità ambientale della struttura.

domenica 12 gennaio 2020

Harry, Meghan e l'outing che tutti dovremmo fare

La scelta di Harry e Meghan che interessa tanto i giornali di gossip è in realtà un outing ad alto livello di un comportamento comunissimo e spesso poco rivendicato in quanto non "per bene": il distacco naturale, libero e adulto dalla famiglia d'origine. Il fatto che siano stati due giovani vip a scegliere diversamente dallo status quo fa notizia, ma ogni giorno nel quotidiano avviene lo  stesso in modalità diverse e molto più sottotraccia. Nuore che si ribellano al ruolo imposto, figli e figlie che vivono la sessualità, la coppia e le scelte famigliari in modo discordante da quanto richiesto dalla famiglia di origine, persone che vivono fuori sede che scelgono liberamente di non tornare a Natale dalla nonna per vendere un'immagine di sé fittizia. Ecco spero che la scelta così chiacchierata di due vips diventi occasione per tanti altri per smettere di postare fintamente feste della mamma, del papà, dei nonni, presunti doveri a cui non vogliono in realtà ottemperare e, se non fare outing, quanto meno sapere che in tutto il mondo tuo fratello e tua nonna non sono in alcun modo al centro del tuo futuro, manco quando si tratta di un principe, una regina e una montagna di soldi. E complimenti a Meghan per la forza e la libertà.