domenica 16 agosto 2020

La movida non sono i viaggi

Queste sono tutte immagini dell'Italia. Prima di criticare chi è andato fuori dai confini, vi invito a guardarci in casa e i nostri comportamenti. 

 

Distanziamento zero, controlli pochi, scelta di mete tutte uguali, mancanza di ricerca di luoghi isolati, mascherine non parliamone. O semplicemente mancanza di luoghi isolati perché troppa poca gente ha viaggiato normalmente? In ogni caso, immaginate se tutti coloro che sono andati in Croazia o in Grecia fossero sulle nostre spiagge: ci sarebbe ancora più gente, quindi non risolvereste nulla, continuereste solo con la vostra idea chiusa di confine. Di articoli sulla movida sfrenata ce ne sono innumerevoli anche relativi all'Italia: Spagna non significa movida, c'è chi è andato in Spagna per fare il cammino di Santiago o per visitare i luoghi della cultura. Anche Croazia non significa movida, sono andata innumerevoli volte in Croazia negli ultimi 20 anni e ha sempre avuto spiagge molto più vivibili delle nostre, se non altro perché essendo libere è più facile andare a piazzarsi dove si vuole cambiando ogni giorno. I Paesi Europei sono casa, andare a Malta o in Grecia è come andare in Calabria o in Sardegna, siamo tutti cittadini europei e siamo tutti a casa. Per cui finiamola con le critiche alle scelte altrui sul DOVE e iniziamo ad interrogare noi stessi sul COME: il tema è che chi cerca la movida lo farebbe ovunque e comunque perché c'è un senso di irresponsabilità e di "non riguarda me". È questo che va superato, senza perdere il senso di unità europea che abbiamo costruito negli anni. Pensiamo alla classica coda in tangenziale: se mi lamento che sono imbottigliata nel traffico, non risolvo nulla, se inizio a pensare che io sono il traffico posso valutare un mezzo alternativo. Ecco, quando vi trovate in un contesto come questi qui sotto, che siate a Rimini o a Tenerife, andatevene: è la cosa più utile che potete fare per prevenire il Covid.