mercoledì 22 marzo 2017

Londra

L'arma più potente del terrorismo oggi è l'uomo stesso. Il/gli assalitori di oggi a Londra avevano una macchina e un coltello, nulla di costruito. Penso alla donna che camminava su quel ponte: la sua vita, la sua storia, una passeggiata pomeridiana sul ponte della sua città, forse una città dove era arrivata a fatica magari per lavoro o forse no, una turista. Una persona che cammina tranquilla ed improvvisamente si trova a terra senza vita. Penso alla guardia fuori da Westminster che oggi si è recata al lavoro come ogni giorno e se ne stava lì in piedi, tranquillo nella sua routine quotidiana pensando alla cena della sera​ o alle prossime vacanze, e si è trovato accoltellato all'improvviso. Ma è umanamente terribile anche pensare all'agente di polizia che in pochi secondi si è trovato ad utilizzare l'arma che aveva in mano da sempre e che da oggi per tutta la vita avrà sulla coscienza un uomo. La violenza del terrorismo in questi ultimi anni sta cambiando le vite di tutto l'Occidente e la percezione del mondo di tutti noi. Occorre un ragionamento di prevenzione serio ma anche una nuova coscienza collettiva che includa e che educhi le nuove generazioni per evitare il ripetersi degli errori del passato. Credo sia necessario riappropriarsi della consapevolezza che le istituzioni democratiche sono nostre, di tutti noi, e sono la prima ed indispensabile garanzia di quello stile di vita, proprio solo degli ultimi decenni della storia umana, in cui la morte è lontana e la vita scorre in modo quieto e senza particolari paure.

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