lunedì 30 marzo 2020

Bonus di 600 euro: come si ottiene

BONUS 600 EURO: COME SI OTTIENE

📣 Dal 1 APRILE sul sito dell’#INPS si potrà inoltrare la domanda per l’indennizzo da 600 euro che il decreto #CuraItalia riserva per il mese in corso a Partite IVA, autonomi, lavoratori agricoli, del turismo e dello spettacolo.

🔴 Dopo aver ottenuto il PIN, questa è la procedura da seguire:

1⃣ Entrare nella sezione personale del sito INPS attraverso il PIN cittadino
2⃣ Accedere
3⃣ Procedere per Accesso servizi on line
4⃣ Nella barra di ricerca selezionare “Domande per prestazioni al sostegno del reddito”
5⃣ Selezionare “Indennità COVID-19"

Per ottenere il pin:

1⃣ Entrare nel sito inps e scrivere nella barra di ricerca pin
2⃣ Cliccare servizio Richiesta Pin Online
2⃣ Cliccare su richiedi pin e seguire le istruzioni a video

N.B: Per richiedere l'indennità COVID-19, si può usare la sola prima parte del PIN, ricevuto via SMS o e-mail, dopo averlo richiesto tramite portale o Contact Center

Ps: ad ora questa misura non è applicabile ai lavoratori P.Iva che non versano i contributi all’Inps, ma che sono iscritti alle casse professionali. Sono esclusi da questa misura anche coloro che siano iscritti alle altre forme previdenziali obbligatorie. Esempio: Enasarco + gestione commercianti.

📣 Note Tecniche:

🔴 Liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi:

- liberi professionisti  con  partita  IVA  attiva  alla  data  del  23  febbraio 2020 compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo di cui all’articolo 53, comma 1, del T.U.I.R.,iscritti alla Gestione separatadell’INPS;
-collaboratori  coordinati  e  continuativi con  rapporto attivo alla predetta data del  23 febbraio 2020 e iscritti alla Gestione separata dell’INPS.
Non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria.

🔴 Lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoria:

-Artigiani
-Commercianti
-Coltivatori diretti, coloni e mezzadri
Ai fini dell’accesso all’indennità le predette categorie di lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria ad esclusione della Gestione separata INPS.

🔴 Lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali:

-lavoratori dipendenti stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro  dal 1° gennaio 2019 alla data del 17 marzo 2020
Ai fini dell’accesso all’indennità i predetti lavoratori non devono essere  titolari di  un  trattamento pensionistico diretto e non devono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

🔴 Lavoratori agricoli:

-operai  agricoli  a  tempo determinato e altre  categorie  di lavoratori iscritti negli elenchi annuali purchè possano  fare  valere  nell’anno  2019  almeno  50  giornate  di  effettivo  lavoro  agricolo dipendente e non siano titolari di pensione

🔴 Lavoratori dello spettacolo:

-lavoratori  dello  spettacolo  iscritti  al  Fondo  pensioni  dello spettacolo, che abbiano i seguenti requisiti:

almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo;
che abbiano prodotto nel medesimo anno un reddito non superiore a 50.000 euro
non siano titolari di  un  trattamento  pensionistico diretto, né di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

📣 Attenzione: l'indennità non viene riconosciuta ai percettori di reddito di cittadinanza.

sabato 28 marzo 2020

Le maschere da snorkeling diventano respiratori

Una volta erano maschere da snorkeling del Decathlon, dimenticate in un cassetto nei mesi non estivi. Ma da qualche giorno grazie alla bresciana Isinnova e alla 3DP world si sono rivelate delle utilissime attrezzature per l'ossigeno nelle terapie subintensive. Isinnova è stata contattata qualche settimana fa da un medico che ha voluto ragionare con loro sulla possibilità di realizzare nuove maschere respiratorie d'emergenza per sopperire alla carenza di quelle ospedaliere. Sono state quindi realizzate grazie alla stampa 3D le valvole che permettono di collegare l'ossigeno a questa maschera, e si tratta di dispositivi per uso ospedaliero quindi utilizzati sotto la supervisione di un medico.
Ho voluto contattare telefonicamente Barbara Ferrari, manager della 3DP, azienda leader del settore stampa in 3D di Como: "abbiamo potuto fruire del progetto di Isinnova che è stato messo a disposizione assolutamente pro bono e quindi abbiamo stampato le prime valvole di prova per verificarne l'effettiva funzionalità. Per fare delle prove di funzionalità ci servivano delle maschere Decathlon, ci siamo attivati su Facebook e abbiamo avuto una collaborazione bellissima, dopo i dovuti test ne abbiamo consegnate 7 all'ospedale Valduce di Como e 4 all'ospedale Sant'Anna. In particolare questi dispositivi sono utili per i pazienti che devono stare in posizione prona, perché più tollerate dal paziente rispetto ai caschi".
Decathlon Italia ha messo a disposizione i disegni della maschera per permettere di studiarla sotto il profilo tecnico e da un paio di giorni ne ha donate 10.000 al progetto e esprime soddisfazione per il progetto: "il nostro team di ingegneri si è reso disponibile a collaborare con i centri di ricerca più accreditati che hanno come finalità validare l’adattabilità della maschera riducendo i rischi collaterali. Nella fattispecie stiamo collaborando, su richiesta della Regione Lombardia e con il Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, fornendo loro i disegni e le caratteristiche tecniche del nostro prodotto. Contiamo in questo modo di dare un contributo. È il momento di attivare la responsabilità individuale e la fiducia collettiva, in questo contesto difficile che l’umanità sta vivendo."
Da oggi, anche in provincia di Monza e Brianza molti sindaci si sono attivati per raccogliere le maschere Decathlon Easybreath inutilizzate dai cittadini e consegnarle a chi sta realizzando le valvole di collegamento, sotto la supervisione della protezione civile. 

venerdì 27 marzo 2020

Fermiamo tutti gli interventi tecnici non essenziali

Con l'emergenza coronavirus in corso, ancora troppe aziende di TELEFONIA ed ENERGIA oltre che TECNICI e MANUTENTORI stanno chiedendo ai loro dipendenti di svolgere attività non urgenti e perfettamente differibili.  
Qui la mia petizione da firmare per chiedere scelte chiare, certe e che mettono al centro la tutela della salute: https://www.change.org/p/ministero-sviluppo-economico-fermiamo-tutti-gli-interventi-tecnici-non-essenziali 

Chiediamo al Governo di prendere una posizione netta per evitare che la salute del lavoratore sia affidata alla trattativa individuale interna all'azienda e alla sua capacità di gestire l'ansia o l'utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali. Una caldaia rotta è da cambiare, la revisione della stessa si può rimandare. Il contratto nuovo con un migliore operatore telefonico o fornitore di energia si può rimandare, purtroppo si vedono ancora sul web operatori di telefonia ed energia che, anche nella zona della Lombardia in cui il virus sta dilagando, pubblicizzano l'installazione di nuovi impianti o passaggi di fornitura per risparmiare qualche euro. Ad oggi, la salute dei lavoratori non è tutelata: ci sono stati morti tra i medici, tra le cassiere e tra gli impiegati delle Poste, il che fa capire che l'essere lavoratore non garantisce né una diagnosi precoce in caso di sintomi né un accesso prioritario alle strutture sanitarie migliori. Per evitare che le aziende si approfittino dei lavoratori più fragili, chiediamo che siano chiusi immediatamente senza eccezioni dettate da rapporti personali di fiducia i reparti dei call center riconducibili al commerciale e all'assistenza amministrativa e vietate le vendite di nuovi contratti, cambi di operatore e altre operazioni di business. Ad oggi risulta che grandi aziende telefoniche stiano telefonando ai tecnici per chiedere perché non si recano a casa del cliente, dopo che gli interventi in oggetto erano stati chiusi con motivazioni valide, e call enter outsourcer che ancora non sono organizzati per lo smartworking: chiudano quanto prima, senza eccezioni. Chiediamo inoltre che siano cassati dai customer care senza possibilità di discrezionalità tutti i reclami dei clienti sul comportamento di chi si offre di uscire e recarsi a casa loro, a proprio rischio e pericolo, e sospese eventuali lettere di richiamo a personale che rapportandosi con il cliente ha chiesto di allontanarsi, mantenere la distanza di sicurezza, non essere circondato da 4 persone all'interno della casa e similari e ha ottenuto reazioni di leggerezza e menefreghismo. Chiediamo inoltre che in caso di mancanza di DPI adeguati (che possono essere valutati anche dal dipendente stesso e non necessariamente da responsabili delle risorse umane che sono a casa in smart working protetti e non comprendono le dinamiche del lavoro sul campo) il dipendente possa sempre e comunque rifiutarsi di intervenire fintanto che il datore di lavoro non fornisce i DPI richiesti e la formazione adeguata per il loro corretto utilizzo. 

 

giovedì 26 marzo 2020

Il fruttivendolo grato all'Italia per ciò che ha ricevuto


Sameh è un ragazzo di origine egiziana da 10 anni in Italia che ora lavora a Bergamo. In questo momento così difficile per la città che lo ha accolto, ha pensato di regalare frutta e verdura gratis a chi ha difficoltà economiche a causa dell'emergenza coronavirus. Una storia di riconoscenza e di generosità, che ci fa sperare che davvero tutto possa andare per il meglio se di fronte alle difficoltà abbiamo intorno persone in grado di comprenderle. 

"se avete bisogno, prendete gratis la frutta e la verdura che trovate su questo tavolo"

Sameh ricorda quando era lui in difficoltà ed è stato accolto

sabato 21 marzo 2020

Più tamponi per tutti, anche in Lombardia

Credo che almeno sul tema prevenzione, per una volta le forze politiche dovrebbero muoversi in sinergia e mettendo al centro la salute di tutti i cittadini, perché non esistono cittadini di serie A e di serie B, lavoratori di serie A e di serie B, ma esistono persone che si ammalano e vengono lasciate a casa a curarsi da sole senza una diagnosi per mancanza di tamponi. Per mancanza di risorse?
Se la politica avesse una visione di medio lungo periodo, se proprio vogliamo mettere le vite umane su un piano di valutazione economico, visto che la mancanza di tamponi è evidentemente una scelta di destinazione delle risorse:

1) ipotesi si trova il vaccino a breve: o si testano comunque tutti per verificare gli anticorpi, o si sprecano vaccini per persone che in realtà sono già autoimmuni (è comunque un costo procapite, da valutare). In ogni caso è un'ipotetica remota perché non è detto che si trovi il vaccino a breve, e è più probabile che si debba coesistere con questa malattia per un lungo periodo. 

2) dover ricoverare in terapia intensiva persone che potevano essere curate con antivirali o anche farmaci sperimentali prima della crisi respiratoria è un costo enormemente più alto di qualunque sia il costo di mandarti il medico a casa 20 minuti una volta al giorno a controllare che i farmaci facciano effetto, e del costo della pastiglia in oggetto qualunque essa sia. Accorgersi che una persona con 39 di febbre può degenerare costa meno che ricoverarla 3 settimane perché è degenerata.

venerdì 13 marzo 2020

Lavoratori in protesta, causa mancanza di dispositivi di protezione personale

Mancano mascherine, guanti, possibilità di mantenere la distanza di un metro e gel igienizzanti a sufficienza per tutti. I lavoratori coinvolti sono almeno di 3 CCNL diversi (commercio, telecomunicazioni, trasporti e logistica) e i sindacati stanno facendo un lavoro difficilissimo e capillare, nella speranza di riuscire ad intercettare tutte le realtà coinvolte nella loro specificità e prevenire la volontà dei datori di lavoro di scaricare sul lavoratore la responsabilità delle dotazioni di sicurezza. Sono nate persino delle app in cui si chiede al lavoratore di dichiarare che il cliente con cui ha interagito non è malato, in assoluta violazione della legge sulla privacy perché il cliente non può prendere visione del documento oltre al fatto che può non sapere di essere malato. 
Non chiamate tecnici a casa mentre non sapete se siete portatori del virus per fare impianti nuovi, sistemare il PC e altre cavolate, perché i tecnici che girano casa per casa da lunedì non hanno più l'obbligo di recarsi dal cliente ma solo di risolvere i guasti urgenti da remoto dal momento che mascherine e guanti sono centellinati e devono essere usati per situazioni di emergenza.  
Facciamo la nostra parte, evitiamo di sovraccaricare anche Amazon e ogni volta che interagiamo con corrieri e personale del commercio verifichiamo che chi è a contatto con il pubblico sia sempre protetto, segnaliamo i casi in cui non lo è, attenzione soprattutto alle grandi catene di distribuzione, anche se mi risulta che ieri si siano adeguate tutte almeno per quanto riguarda le casse.

domenica 8 marzo 2020

8 marzo per tutte le donne del mondo

Buon 8 marzo a tutte le donne 👩‍⚕️👸👩‍🌾👰👩‍✈️👩‍🔬👩‍🔧👩‍🎓👩‍🏫👩‍🎨
La festa della donna sia un'occasione per ricordare l'importanza delle battaglie politiche, sociali e culturali per la parità di genere che si portano avanti ogni giorno in ogni parte del mondo. Perché oggi ci stupiamo che ci chiedano per qualche settimana, per un'emergenza sanitaria, di stare in casa, non lavorare, non uscire senza un motivo valido, non toccare e abbracciare gli altri, ma non dimentichiamo mai che in tante, troppe parti del mondo le donne vivono così ogni singolo giorno della loro vita dalla nascita alla morte. La lotta al fianco di tutte loro sia costante e continua nel superamento degli ostacoli che impediscono lo sviluppo di tutte le potenzialità femminili, non solo l'8 marzo, fino a che l'ultima donna di un villaggio sperduto dell'India non sarà libera di scegliere chi amare, come vivere, che lavoro svolgere. 

domenica 1 marzo 2020

Smartworking, istruzioni per l'uso

#coronavirus e #smartworking: 
Stamattina ho chiesto all'avvocato Mariano Delle Cave, esperto di diritto del lavoro, quali sono le opportunità offerte dal decreto del 25 febbraio per le imprese della zona gialla. In tutta la Lombardia fino al 15 marzo le imprese potranno attivare lo smart working senza necessità di sottoscrivere un accordo specifico. Ecco il video dell'intervista: