La
buona politica è complessa perché richiede la capacità di trovare il
percorso migliore da portare avanti date le premesse. Non si può
prescindere dalle premesse, se no si costruisce sulle sabbie mobili. Le
premesse sono:
1) che abbiamo un debito pubblico ingente perché abbiamo speso senza
avere i soldi e quindi non saremmo credibili neanche per un amico, figuriamoci
per le banche;
2) che la politica è debole perché è stata delegittimata
da comportamenti immorali nel corso dei decenni. Avere una politica
forte e una credibilità non si costruisce in un mese;
3) che oggettivamente
c'è un cospicuo numero di italiani con mutui ed investimenti, risparmi, posizioni di ricattabilità lavorativa e quindi di fragilità, e che la loro tutela è fondamentale per il buon funzionamento della democrazia.
Si possono cambiare le premesse? Probabilmente sì, in un medio-lungo periodo, ma chi sta gestendo questa delicata fase non può prescindere dalle premesse dell'oggi e creare una narrazione che non tiene conto dei dati concreti. Perché l'economia non sia più forte della politica, abbiamo una sola strada: rendere più forte la politica, più legittimata, più partecipata, più inclusiva.
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