Occorre fermarsi un attimo a ragionare, senza tifoserie. Non ho mai usato #senzadime
come strumento di affermazione di una parte e di rivendicazione di
un'identità, perché penso che stare in un partito significhi
innanzitutto ragionare e trovare soluzioni condivise che non passano dal
"se si fa così me ne vado", per cui non trovo nulla di strano nell'idea
di costruire un governo istituzionale se questa sarà la proposta di Mattarella. In generale non trovo nulla di strano nel
confronto fra varie ipotesi e nell'ascolto e nell'analisi di quelle che
possono essere le forze in campo interessate, stanti i numeri. Andare
al voto ora, con questa legge elettorale, mi sembra una follia: lasciare
il Paese in mano alle destre, con il rischio che con i 2/3 del
Parlamento possano cambiare la Costituzione senza referendum ed eleggere, fra due anni, il Presidente della
Repubblica senza bisogno di una mediazione con il centrosinistra.
Aggiungo, il ministro dell'interno dalla spiaggia non ha alcun potere di
decidere la data del voto, non diamoglielo noi: è evidente che vuole
capitalizzare! Confido nella saggezza e nell'equilibrio del capo dello
Stato, che sappia mettere le parti intorno ad un tavolo a ragionare,
anche perché non si può andare al voto ogni anno o due perché non si è
in grado di fare sintesi, o perché il risultato del voto precedente non
soddisfa qualcuno. Abbiamo il dovere di fermare l'aumento dell'IVA, di
mettere le forze di Governo attuali di fronte alla responsabilità di voler fuggire invece che
portare a termine la manovra e abbiamo ancora di più il dovere di
difendere la centralità dell'Italia in Europa
senza farci mettere ai margini e senza il rischio di governanti che ci
portino fuori dall'Europa o dall'Euro per qualche estremismo sovranista.
Aspettiamo e ragioniamo, oltre il bianco e nero, cogliendo la
complessità della situazione e, laddove non capiamo tutto, facciamo un
passo indietro per farne due avanti, conosciamo le nostre priorità e i
nostri ideali e sappiamo che sono minoranza culturale nel Paese oggi:
occorre un percorso lungo e complicato per ritornare ad aessere
maggiornaza, ma nel frattempo occorre evitare una decadenza culturale e
sociale ancora più grave. La buona politica non sia un megafono della
pancia del Paese, sia piuttosto attenta a mantenere alto il valore del
compromesso senza denigrarlo e senza abbassarlo a mera svendita di
valori.
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