Oggi ho ricevuto un messaggio "pensa a tuo figlio e non alla stupida politica" come reazione a una storia Instagram che avevo postato ieri: il soggetto è stato rimosso immediatamente dagli amici. La mia pazienza con gli stereotipi di genere è terminata qualche mese fa dal primo ingresso in un negozio di articoli per l'infanzia, ma d'ora in avanti sarò assolutamente chiara e netta: non c'è spazio, tempo e modo per veicolare cose come "sarai mamma quindi" e "si è sempre fatto così", commenti e opinioni non richieste causano semplicemente un fastidio aggiuntivo ai problemi del quotidiano e di fatto reiterano gli stereotipi continuando a raccontarli e a generare la necessità e una risposta che però, dopo anni che scrivo, posto e ragiono su questi temi, non intendo investire tempo a darvi. Per cui finite immediatamente tutti di dare consigli non richiesti, veicolare certezze, pensare che siccome una cosa è successa nelle vostre vite deve succedere per forza a tutte, o peggio ancora in caso di uomini cercare di ribadire quale dovrebbe essere il mio presunto posto: non ho tempo per voi e finirete cancellati dagli amici, non intendo dedicare un minuto a spiegare a vittime del patriarcato perché date fastidio, arrivateci da soli. Punto. Siete offensivi, fastidiosi e pesanti da gestire dopo un po': moltiplicate le vostre stronzate per decine di persone che potrebbero ripeterle, immaginate se ogni persona con cui ho a che fare invece di interagire con me e con la mia soggettività si mette a dare consigli non richiesti e criticare le mie scelte, e ve ne renderete conto. Leggete le cose che ho detto e scritto negli ultimi 10 anni a proposito della parità di genere: mi aspetto che quel trattamento sia applicato a me, per prima, in modo spontaneo e naturale. Se non siete in grado di superare i bias cognitivi patriarcali, io non ho più tempo di aiutarvi, osservate le mamme e le donne libere e imparate da solo invece di giudicare.
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