giovedì 11 aprile 2013

La questione dei prefabbricati per i rom a Milano

Ultimamente su facebook e non solo vedo un sacco di articoli-post-critiche sulla scelta di Pisapia di fare un investimento per dei prefabbricati per la popolazione Rom di Milano. 1 prefabbricato costa 30000 €. Ragazzi non scadiamo nella guerra tra poveri con la scusa della crisi, e non facciamo diventare lo straniero un nemico come se noi italiani fossimo migliori o diversi, siamo tutti cittadini del mondo. Avere una casa, seppur prefabbricata, serve come prevenzione alla criminalità, serve a dare una dignità alle persone e a far sì che possano avere una vita più simile alla normalità. Che possano mandare a scuola i loro figli senza che siano considerati diversi dai compagni di classe perchè non si lavano e vivono in condizioni di degrado. Serve a dare un indirizzo a queste persone, perchè possano presentarsi dignitosamente ad un colloquio di lavoro. 
E non dare nulla con la scusa che non ci sono soldi non è un modo per risolvere il problema, cacciare le persone da una città grande come Milano significherebbe solo scaricare il problema su altri comuni più piccoli di periferia e non risolverlo. La proposta di Pisapia rappresenta un primo, piccolo passo verso l'integrazione completa di queste persone, e questo razzismo che dilaga anche tra miei amici e conoscenti mi preoccupa, per questo ci tengo a condividere con voi la mia idea personale sul fatto che il diverso è e deve essere un'opportunità di confronto e non qualcuno da mandar via, da cacciare o da considerare cittadino di serie B. Quando ho fatto l'esame di maturità la mia versione di greco, di Epitteto, si intitolava "L'uomo è cittadino del mondo". L'ho preso per un buon augurio, per il mio futuro di studentessa di lingue e di viaggiatrice. E se mi capitasse di vivere all'estero in futuro, mi piacerebbe essere accolta con comprensione e voglia di confronto, non con rabbia. I paesi dove ho trovato più ospitalità nel corso dei miei viaggi finora sono stati i più poveri. L'importante è che la povertà non diventi criminalità, e per questo ci vuole prevenzione. E nel momento in cui il comune di Milano ha problemi di bilancio, la prevenzione alla criminalità e la tutela della dignità delle persone rimangono al 1° posto, sempre e comunque.

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