giovedì 25 maggio 2017

Il TAR del Lazio decide al posto del ministro? ecco l'opinione dell'on. Roberto Rampi



G: Onorevole Rampi, il TAR del Lazio ha dichiarato la decadenza per 5 dei nuovi direttori in una delle cause perché si tratta di stranieri, anche se tra quelli che decadono uno solo lo è. Il ministro Franceschini è infuriato. Che cosa possiamo dire?

R: Ovviamente le sentenze si rispettano ci mancherebbe altro, è lo stato di diritto. Però lascia veramente sconcertati il fatto che in questo Paese si faccia davvero fatica ad introdurre non solo qualcosa di nuovo, ma qualche cosa di necessario, di giusto, di logico direi. Qui c’è un nodo fondamentale: noi abbiamo un grande patrimonio; questo patrimonio è patrimonio dell’umanità, è di tutti. E noi abbiam bisogno di prendere del mondo le figure migliori. Questo fatto che si debba discutere ed eventualmente trovare persino degli elementi legali per dire che una figura che non è cittadina italiana non debba occuparsi di qualche cosa come, che so, i Bronzi di Riace perché sono italiani … io non credo che siano italiani, appartengono al mondo. E’ pieno di direttori di musei italiani in tutto il mondo, è questa la cosa che preoccupa. E preoccupa nel momento in cui i dati ci dicono che c’è un ritorno per fortuna di persone che frequentano i musei, che c’è un ritorno di attenzione all’Italia, che il valore di quello che qualcuno chiama soft power - che secondo me è molto più che soft – cioè il valore della nostra cultura, della nostra storia, della nostra tradizione e del nostro valore artistico che tra qualche giorno vedremo a Taormina come un elemento chiave, viene danneggiato da un passaggio che se io vado a raccontarlo a un inglese, a un tedesco, a un australiano, non riesce a capirlo. Che cosa gli dico? Gli dico che un tribunale amministrativo ha bloccato una scelta di un ministro. Io mi prendo la mia responsabilità nell’ultima cosa che le dico, una responsabilità che mi prendo solo io e che non riguarda i ministri, i sottosegretari, nessuno: io sono per la discrezionalità della politica. Sono perché la politica faccia le sue scelte e si prenda le sue responsabilità, scelga le persone migliori, e se le persone migliori sono davvero tali faranno un buon lavoro e alla fine i cittadini lo giudicheranno. Ecco credo che su questo forse questa occasione ci debba dare una spinta in più per fare una riflessione.

G: Questi 5 direttori decadono ma il Ministero ha annunciato naturalmente ricorso al Consiglio di Stato.


R: Questo mi sembra il minimo, tra l’altro è già successo su altre sentenze c’è stata una vicenda abbastanza simile che riguardava i teatri italiani. Il Consiglio di Stato farà il suo lavoro liberamente. Però anche qui che cosa bisogna sperare? Uno spera che il Consiglio di Stato ribalti la sentenza? Certo sarebbe un’ottima cosa, però alla fine avremmo una vacatio inutile e una figura oggettivamente mondiale che non farà bene a questo Paese


Nessun commento:

Posta un commento

Prima pensa, poi scrivi