sabato 26 agosto 2017

Sui fatti di Roma: rifugiati, case, ascolto dell'altro

Certamente occorre attendere le dovute verifiche sulle responsabilità di quanto avvenuto negli sgomberi dei rifugiati a Roma, e sono da condannare tutte le derive violente delle forze dell'ordine. Capire se gli alloggi fossero effettivamente gratuiti o in una sorta di subaffitto estorsivo, capire di chi è la responsabilità dell'ordine di sgombero e quindi della modalità violenta in cui è avvenuto è assolutamente necessario per evitare il ripetersi di questi episodi. Ma un dato è certo: nessuno, italiano o straniero, bianco o nero, donna o uomo che sia ha diritto ad un appartamento gratuito in centro a Roma per 4 anni - con il beneficio del dubbio che i colpevoli fossero in realtà coloro che riscuotevano in nero l'affitto. 
I movimenti per la casa hanno una responsabilità in tutto questo nell'investimento sulla paura e sulla rabbia di poveri disperati a cui va comunque offerta una possibilità di riscatto sociale, ma non così. L'abusivismo non può essere una risposta ad una mancanza di collocazione nella società. Compito della politica è di includere ed integrare queste persone, per non permettere che altri investano sulla loro rabbia e riconoscerne la fragilità ma anche il potenziale lavorativo. Il punto è che la violenza è sempre da condannare in qualunque forma, quindi anche da parte delle forze dell'ordine, ma bisogna prendere atto del fatto che la violenza stessa esiste nell'essere umano in quanto tale anche in assenza di guerre sul nostro territorio da decenni. 
Prevenire il conflitto, ascoltare le istanze di chi ha un problema, dare rappresentanza ai gruppi in modo tutelato e serio e nello stesso tempo garantire che ci siano sempre delle opzioni alternative diverse, è funzione della politica e delle istituzioni ma più in generale dovrebbe essere ambizione della società tutta. Una funzione anche pedagogica per portare chi è "perso" a trovare una sua collocazione, abitativa e non solo, provando strade diverse, soluzioni ad hoc. Se si innesca un meccanismo muro contro muro, se si prende l'esasperazione e la si incanala "contro" qualcosa o qualcuno, si va solo in direzione di ulteriore violenza ed è un'escalation da evitare.

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