venerdì 30 ottobre 2020

Mini lockdown targettizzato sui più fragili : è possibile?

È stato pubblicato oggi uno studio dell'ISPI che analizza come si svuoterebbero le terapie intensive se gli anziani rimanessero in casa: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/datavirus-il-lockdown-gli-anziani-puo-servire-28032

Piuttosto che lockdown generalizzato e far fallire economicamente e non solo chi deve costruire un futuro, meglio un lockdown che chieda di fermarsi dalle attività inutili chi percepisce un bonifico INPS. Certo bisognerebbe capire quali sono le attività inutili: la spesa assembrati al supermercato tutti nello stesso orario e con famiglie al seguito è sostituibile con la consegna a domicilio? L'assembramento in posta per ritirare la pensione è sostituibile con un semplice bonifico in modo che non si tocchino neppure i contanti che tra l'altro sono sporchissimi? L'anziano che ha bisogno di assistenza può essere assistito da un'unica persona che tenga su la mascherina e mantenga la distanza se possibile in casa? Il pensionato può astenersi dal prendere i mezzi pubblici negli orari di studenti e lavoratori? Credo dovrebbe essere nell'interesse delle persone più fragili evitare di finire in terapia intensiva, anche a costo di saltare il bianchino al bar o quattro chiacchiere sulla panchina con le amiche. Certo, qualcuno obietta che a stare in casa da soli ci si deprime, ma è lo stesso anche con un lockdown generale con la differenza che le persone che perdono il lavoro oltre a deprimersi rimangono senza soldi, e le famiglie con X figli in due o tre locali hanno anche un problema logistico di spazio e coesistenza di più lavori in smartworking e DAD in uno spazio limitato. La chiave è che chi percepisce un fisso INPS comprenda che non avrà nessun danno e nessuna perdita di potere d'acquisto né altri cambiamenti drammatici se si prende una pausa dalle cose inutili, chi lavora e ha più genericamente un futuro da costruire sì. Temo che molti pensionati offesi dalla proposta non si rendano conto che con un lockdown generalizzato comunque dovrebbero starsene a casa come è stato questa primavera ma in più rischiano di ritrovarsi i figli o i nipoti precari a carico a brevissimo per aver voluto a tutti i costi essere considerati alla stregua di chi deve fatturare quando il dato economico di realtà è che non devono fare più nulla per ricevere i loro soldi, solo stare fermi e non finire in ospedale.

In un momento così difficile, qualunque scelta scontenterebbe qualcuno: gli adolescenti o gli anziani, i precari o le partite iva, i ristoratori o i lavoratori della cultura, i genitori o i nonni o gli insegnanti che hanno voglia di lavorare o quelli che hanno paura, i sindacati o Confindustria. Spero solo che chi ha l'onere di fare delle scelte drastiche per la vita delle persone abbia appeso sopra la scrivania l'art. 3 della Costituzione, con ben sottolineato "è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale ..." Perché scelte affrettate e non bilanciate adeguatamente da un risarcimento adeguato possono rivelarsi deleterie sul medio-lungo periodo per intere categorie o per le nuove generazioni, anche se non sono il bacino di voti sicuro di oggi.

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