giovedì 3 gennaio 2013

La forza delle idee

Ieri Monti ha detto "la destra e la sinistra sono ormai superate", dice che vuole lavorare insieme per le riforme (quali? quelle di destra o di sinistra?), che vuole creare un nuovo movimento popolare (ma allora sei di destra?) e ha incassato il sostegno del Vaticano però vuole unire credenti e non credenti. E sulle questioni etiche come la mettiamo? Inoltre stamattina ha ribadito il concetto sostenendo che Bersani dovrebbe tagliare le ali alla parte estrema della sinistra inglobata nel suo partito.
Eh no, apprezzo lo sforzo di riportare lo spread sotto il 287 visto che nessuno ci era riuscito dal novembre 2010, possiamo cantare vittoria ce l'abbiamo fatta, e apprezzo anche la capacità di ridare credibilità all'Italia a livello internazionale, ma le idee non sono in vendita e lo spread non è tutto ciò su cui si gioca la partita elettorale.
La sinistra ha dei valori fondanti, come suppongo li abbia la destra nonostante io non li condivida e da entrambe le parti questi valori non sono negoziabili. La sinistra crede nell'uguaglianza di diritti. Un uomo di sinistra fa propria la scritta che capeggia nelle aule dei tribunali "la legge è uguale per tutti" e ambisce ad un mondo in cui gli operai e gli imprenditori siano considerati uguali nei loro diritti umani fondamentali e nella loro dignità, così come riconosce pari dignità all'immigrato, al profugo, alle donne, agli omosessuali e a qualsiasi altra categoria di tutte quelle che le nostre leggi spesso tendono ad emarginare o considerare "il diverso", come per esempio chi non è parte di una lobby o chi non è rappresentato da un sindacato. Ok, ogni tanto si dimenticano dei precari perchè dal momento che i politici sono per lo più over 60 si sono dimenticati della nostra esistenza, ma questa è semplicemente un'altra categoria di persone che deve ancora essere rappresentata e sicuramente col tempo si lavorerà anche per aiutare noi giovani. La sinistra nel corso degli anni ha portato avanti delle battaglie che hanno equiparato le donne agli uomini nella loro possibilità di scegliere (vedi referendum sull'aborto e sul divorzio), e porterà avanti le stesse battaglie per equiparare i diritti degli omosessuali quando sarà possibile. La sinistra ha agevolato il diritto di studio per tutti aprendo le porte dell'università anche a chi non aveva fatto il liceo nel 1968, e la destra dalla sua parte ha degli ideali che non pubblicizzo dal momento che non sono i miei ma che tuttavia esistono e hanno un valore per chi si sente da essi rappresentato.
Democrazia, dal greco δῆμος = popolo e κράτος = potere, significa che chi governa è il popolo. Non la finanza, le banche o le lobby. Altrimenti sarebbe una mercatocrazia (esiste questo concetto in politica? Non ancora) o al massimo oligarchia, visto che quello a cui ambisce il centro è il governo di pochi. Ogni cittadino italiano ha il diritto di sentirsi rappresentato da qualcuno e l'esistenza di destra, sinistra, laici e cattolici, moderati ed estremi, dà la possibilità a quasi tutti i cittadini italiani leggendo il programma di governo prima del voto di esprimere una preferenza quanto meno in linea con il proprio stile di vita, con il proprio lavoro, con i propri interessi ed ideali.
Insomma, se tornassimo a vedere la destra e la sinistra come due schieramenti con idee ben distinte, e il concetto di cosa sia giusto e cosa sia sbagliato come qualcosa di inderogabile e su cui non si cede a compromessi, eviteremmo tutto il moderatismo senza parte che sta in mezzo e causa incertezza e malessere in chi non si sente rappresentato in quanto portavoce solo della finanza e non del popolo. Il compromesso non deve essere la base di partenza prima delle elezioni, il compromesso deve avvenire dopo le elezioni e dovrà essere la sintesi di più voci in capitolo, in seguito all'espressione del diritto di voto da parte del popolo che potrà scegliere liberamente se è pronto per diventare più simile alla Germania e alla Gran Bretagna oppure no. Ovvio che per governare serve una mediazione, ma la mediazione si farà sulle singole leggi e affrontando una ad una le singole problematiche e discutendone insieme in parlamento.
Nella politica ci vuole prima di tutto consapevolezza della nostra storia, entusiasmo e passione per le idee che si seguono. Non è tutto solo economia, quello è un elemento. C'è il lavoro, i diritti fondamentali, la giustizia, la lotta alla mafia, le posizioni diverse in tema di bioetica e di religione. Poi sicuramente ci saranno degli italiani che la pensano diversamente e che sosterranno il centro moderato in quanto pensano che il dio denaro sia l'elemento fondamentale per la felicità delle persone. Ma sarà il voto democratico a stabilirlo, a mostrarci se davvero gli italiani ritengono superati gli ideali di uguaglianza e parità dei diritti della sinistra, non sarà certo Bersani a silenziare la voce del popolo.

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