domenica 9 giugno 2013

La crociata di Grillo contro i giornalisti

Ok, il movimento è nuovo e vuole raccogliere il consenso di tutti coloro che sono rimasti delusi dalla politica tradizionale. E siccome le persone deluse dalla politica tradizionale non sono soddisfatte delle notizie che gli vengono fornite ogni giorno dalla televisione, dire che i giornalisti televisivi sono asserviti al sistema è un ottimo modo per raccogliere consensi da parte dei delusi.
Ci sono diverse opinioni però. Criticare tutto il sistema a prescindere dalla qualità e dalla professionalità dei giornalisti è una mossa puramente demagogica. Perché è ovvio che su 7 reti televisive + la carta stampata + innumerevoli siti web di news e blog vari ci saranno un tot di destra, un tot di sinistra e un tot filogrillini. Ognuna delle opinioni è declinata in versione per persone istruite e nella versione commerciale un po' idiota per l'italiano medio-basso a seconda del canale televisivo, e ogni idea ha lo stesso diritto ad essere espressa di tutte le altre, ovviamente se si tratta di un'idea genuina e non comprata. La cosa più buffa è che se l'è presa pure con i giovani giornalisti precari e sottopagati che si sbattono con ogni tempo atmosferico a correre dietro ai cittadini 5 stelle da intervistare.
Accusare chiunque di essere comprato dimostra che in realtà non ha fiducia nel popolo italiano. Sarà mai possibile che tutti siano comprati, giornalisti, politici, economisti? E' possibile. Ma a questo punto vorrebbe dire che tutta l'Italia è in vendita e che il popolo italiano tende a non considerare le proprie idee come una merce di scambio, il che sarebbe una pessima conclusione ma anche in questo caso la demagogia non è la risposta corretta.
Inizialmente Grillo sembrava voler utilizzare la rete come strumento di intelligenza collettiva, ma piano piano sta dimostrando sempre più di voler utilizzare la rete nello stesso modo in cui il suo predecessore utilizzò le televisioni personali.  Attenzione quindi prima di pensare di poter facilmente sostituire professionisti dell'informazione (spesso con anni di gavetta alle spalle) con chicchessia che scrive in modo sgrammaticato, scorretto, senza citare le fonti e senza verificarle, con toni da arringa di tribunale su ogni argomento di confronto. Il pluralismo delle voci è una ricchezza indiscutibile, sostituire completamente l'informazione classica con l'anarchia del web non esattamente. Traiamone le nostre conclusioni se vogliamo mantenere in essere la legittimità del confronto democratico nel nostro paese. Per confronto democratico intendo quello vero e costruttivo, non le urla, gli insulti e le volgarità per attaccare l'altro senza poi portare a una sintesi. Se c'è una strategia pensata dietro a questa crociata, stiamo attenti, perché non porterà a nulla di buono. Se non c'è una strategia pensata e fa solo parte degli attacchi a chiunque, (parlamento, giornalisti, tutto ciò che ha una parvenza di casta) facciamo comunque attenzione a non correre sempre dietro a chi ci dice quello che ci sembra di voler sentir dire. A volte le informazioni corrette non sono piacevoli, ma sono vere.

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