martedì 11 giugno 2013
Pensieri sparsi sulle amministrative di domenica e sul loro ottimo risultato
La vittoria a Siena, a Treviso e a Brescia sono fonte di grande soddisfazione e mi fanno pensare che tanti italiani ancora credono in un paese migliore, anche a lungo termine, e non corrono dietro ai facili populismi. Detto questo, non ubriachiamoci della vittoria:
- Se fosse stato un referendum, non avremmo raggiunto il quorum. Attenzione a non trarre conclusioni affrettate, con un'affluenza maggiore alle urne non sappiamo come sarebbe andata a finire.
- Molti di coloro che alle elezioni politiche avevano scelto il M5s, delusi dal comportamento dei loro rappresentanti in parlamento, hanno scelto di non tornare al voto.
- Prendendo i risultati del 24 febbraio e togliendo buona parte dei voti del M5s, il PD avrebbe stravinto anche allora.
- I partiti di sinistra sono in genere più radicati sul territorio, e il sindaco lo eleggi in base a quello che sa fare, alle sue capacità amministrative se ci sono state in caso di riconferme e a quanto frequentemente si fa vedere per strada; non certo in base a di che colore vuoi le strisce pedonali.
- I cittadini che votano a sinistra hanno più senso civico e quindi andrebbero a votare anche in una giornata di sole pur dovendo perdere qualche ora di mare o montagna, cosa che un elettore di destra non farebbe.
- Era una domenica di giugno e molte persone in possesso di seconda casa hanno fatto il weekend fuori porta. La maggior parte coloro che hanno un'attività imprenditoriale o evadono il fisco tende ad avere una seconda casa. L'operaio e il precario no. Lo studente impegnato raramente.
- Gli elettori di destra, o almeno quelli con cui ho avuto a che fare io, hanno motivazioni meno profonde per i loro ideali. Motivazioni più pratiche. Cose tipo "gli immigrati danno fastidio quindi non li voglio", mentre l'elettore di sinistra ha ragionato sull'uguaglianza delle persone per stabilire che l'uomo è cittadino del mondo, quindi le sue motivazioni saranno più radicate; non necessariamente più forti nel confronto da bar, ma più profonde; oppure "non voglio pagare le tasse", pur sapendo che in fondo non è corretto ma senza analizzare fino in fondo le conseguenze di questa sua azione, mentre l'elettore di sinistra le tasse sa che le deve pagare comunque perché gliele levano dalla busta paga, oppure ha ragionato sul tema e deciso che il senso civico deve prevalere sull'egoismo; o ancora: "la meritocrazia significa che siccome io sono meglio di te tu ti arrangi perché io valgo", mentre l'elettore di sinistra tende a ragionare prima sul fatto che ognuno di noi può eccellere in qualcosa e che è compito della società permettere a ciascuno di essere valorizzato per quello che può dare al proprio paese. L'elettore disinteressato, che ragiona per stereotipi e non formalizza il proprio pensiero in un ragionamento in genere si interessa di politica solo quando c'è una propaganda elettorale vivace e continua attraverso tutti i mezzi di informazione: televisione, internet e ancora gli antichi manifesti cartacei per strada, a seconda dell'età dell'elettore e del tipo di lavoro che svolge.
Date queste premesse, io non trovo che la nostra vittoria ci debba stupire, ma trovo che sia sbagliato darne il merito al governo di larghe intese o al PD stesso per come è strutturato nelle sue gerarchie. Diamone il merito al suo radicamento sul territorio, all'impegno che ci hanno messo le persone nella propaganda e a come la sinistra ha saputo (sempre, non solo nelle ultime settimane) valorizzare i singoli candidati invece di correre dietro al leader come fanno i nostri competitor (o alleati?). Se il PD nazionale seguirà la linea del capo di governo, sostenendo che gli elettori hanno premiato il governo di larghe intese, ecco la prossima volta sarà un flop devastante. L'elettore non ha premiato il PD nazionale, e non ha necessariamente capito l'alleanza con lo storico rivale. Più probabilmente, l'elettore di sinistra ha apprezzato i candidati sul territorio e i loro meriti, e sicuramente l'elettore di destra aveva di meglio da fare domenica che andare a votare per dei candidati che per farsi propaganda usano l'immagine di Silvio invece di se stessi.
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