Cari amici spaventati dall'idea che lo Stato possa vedere riconosciuti i diritti altrui: questo non toglierà nulla ai vostri diritti. E provare a privare gli altri della loro libertà non renderà le vostre vite meno squallide, non renderà i vostri matrimoni più felici o sicuri, non vi risparmierà dall'onere di rispondere a una domanda di un bimbo sull'amore o sulla sessualità.
In Italia c'è un divorzio ogni 5 matrimoni, una separazione ogni 3, e meno male che è stata approvata la legge che riduce i tempi per il divorzio da 3 anni a 6 mesi ed evita lungaggini estenuanti dal punto di vista burocratico e psicologico. Gli italiani sono in cima alla classifica mondiale del turismo sessuale, e si stima che 2,5 milioni di italiani vadano con prostitute ogni anno, un dato al ribasso che non può essere in alcun modo certo perché la prostituzione è ufficialmente illegale - in modo che le prostitute non paghino le tasse a differenza di quanto avviene, per esempio, in Germania. Ovviamente secondo voi il problema della famiglia sarebbero le unioni civili e l'adozione di un bambino nato da uno solo dei due partner da parte dell'altro.
Il compito della legge non è consentire a una persona di fare un figlio al di fuori della coppia, questo è possibile dalla preistoria è sempre bastato scegliere un altro partner per la riproduzione, in epoca pre-test del DNA era presumibilmente anche più facile e frequente. Il compito della legge non è quello di gestire la morale seconto un punto di vista religioso, che è per sua stessa definizione un punto di vista parziale in quanto appartenente solo a chi in quella religione crede, ma quello di normare nel modo migliore qualcosa che già esiste nelle consuetudini. La legge sull'aborto non ha reso possibile gli aborti, ha solo evitato che fossero abusivi, clandestini e quindi pericolosi per la salute fisica e psicologica della donna. La legge sul divorzio non ha consentito a un amore di finire, sarebbero finiti comunque innumerevoli amori, ha solo sancito che questo è legale e ha permesso a molte donne di liberarsi di situazioni di violenza e a molte persone, uomini e donne, di vivere più felici consentendo ai figli di crescere in modo equilibrato avendo come modelli adulti soddisfatti, pieni di vita e in grado di affrontare il cambiamento.
1974 propaganda DC per il referendum abrogativo della legge del divorzio |
Immaginate in che Paese vivremmo ora se la battaglia di Fanfani fosse stata vinta. Rileggete quella frase ora "la sua famiglia è la sua serenità" e inorridite, perché avete già avuto modo in questi decenni di scoprire che in realtà non è così. Non che all'epoca non si sapesse, ma forse a qualcuno non era chiaro o era consuetudine vivere nella finzione.
Ecco, sabato scorso nelle piazze italiane persone di ogni orientamento sessuale si sono mobilitate per chiedere all'Italia di essere europea, e semplicemente di legiferare su una realtà che esiste da sempre e che in tutta Europa è già stata regolamentata, da noi ancora no.
le piazze arcobaleno di sabato scorso |
In ogni ambito della vita, ciascuno di noi può essere diverso. Diverso per natura, bisogni, esigenze personali. Diverso nell'approccio al lavoro, al viaggio, alla concezione della religione, alle idee politiche. La soggettività ci rende ricchi, la peculiarità delle esperienze individuali ci rende unici e quindi ci permette di crescere nel confronto con gli altri. Esiste da sempre un desiderio di una parte della società di far sentire il diverso colpevole o in qualche modo "tenuto ad omologarsi": quando un genitore sceglie di non battezzare i figli, nella società italiana riceve pressioni per battezzarli anche se non credente perché è considerato "opportuno". Le abitudini e i comportamenti considerati normali tuttavia cambiano a seconda dei Paesi, e dipendono principalmente da quello che la maggioranza della popolazione mostra apertamente di sé. Per esempio, in Italia è considerato normale coprire i bimbi dal freddo e tenerli chiusi in casa d'inverno per paura che si ammalino, addirittura è considerato da madre degenere portarli fuori nella neve in modo libero, mentre in Scandinavia esiste da sempre l'usanza di far dormire i neonati ben vestiti all'aperto per rinforzare il sistema immunitario, ed entrambe le abitudini sono considerate normali e il diverso "strano". In Gran Bretagna e in generale nel mondo anglosassone, è considerato normale frequentare l'Università lontano da casa e avvalendosi del prestito di una banca per non avvalersi dei soldi di famiglia. Questo accade abitualmente anche per chi cresce a Londra e ha 20 università a portata di metro. In Italia è considerato normale fare 2 o 3 ore di treno per raggiungere l'università più vicina continuando a vivere in paesini sperduti e il fatto di fare l'università lontano è possibile solo per chi ha una famiglia alle spalle che sostiene il progetto, gli altri nel caso rinunciano a studiare. Non sarebbe ora di pensare che forse gli altri non sono tutti sbagliati? Che se uno vuole andare a convivere senza sposarsi, non toglie alcun diritto alle coppie sposate e non deve essere ostacolato? Che se uno è omosessuale, dal momento che è la sua natura e non una scelta, lo sarà comunque con o senza il permesso del prete di turno, e che è semplicemente più corretto dal punto di vista legislativo che possa essere assistito dalla persona che lo ama se si trova in ospedale senza bisogno di chiedere il permesso ai famigliari?
Credo che l'iter che sta seguendo la legge sia il migliore possibile: una legge parlamentare su cui quindi non si pone la fiducia e con libertà di voto in modo che sia il più forte possibile. Una regolamentazione reale di una situazione di fatto già esistente, valida per coppie etero e omo, che superi la volontà della Chiesa e con buona pace degli avvocati divorzisti.
Tra l'altro trovo che siano state molto utili le battaglie portate avanti in questi anni da tutti coloro che hanno scelto di vivere apertamente in modo diverso. Convivendo e non sposandosi, dichiarandosi apertamente omosessuali o più semplicemente dichiarando che andavano all'estero a concepire un figlio in provetta perché non erano in grado di farlo col proprio partner, sono scelte che essendo espresse possono aiutare anche altri a vivere in modo pieno e riconosciuto la propria vita, senza sprecarla con scelte di facciata. Spero accada presto anche in altri ambiti come quello della scelta di non battezzare un bambino quando non si è effettivamente cattolici o la scelta di comportarsi da mamme esattamente come un uomo per quanto riguarda la responsabilità e la gestione dei figli. Scelte che se espresse possono evitare ad altre persone di dover subire ingiustizie per l'intera vita, perché aiutano i simili a riconoscersi come tali e a non sentirsi pesci fuor d'acqua in questa società così indietro seppur geograficamente in Europa.
Loretta Goggi, Maledetta primavera