“E’ stato presentato ieri al Senato un disegno di legge concernente l’istituzione di una Commissione d’inchiesta parlamentare per indagare sul caso “Cambridge Analytica” e accertare eventuali violazioni di dati personali di cittadini italiani funzionali a condizionare illecitamente l’esito delle diverse consultazioni elettorali o referendarie svoltesi negli ultimi anni, o comunque a manipolare indebitamente il consenso elettorale.
Anche alla luce delle dichiarazioni del fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, la proposta – di cui sono primo firmatario – ha come obiettivo quello di fare chiarezza sulle presunte violazioni dei dati personali, i processi e gli attori coinvolti negli abusi, ma anche quello di accertare se sussista, in un mercato privato della sorveglianza distribuita su internet, uno spazio privo di regolamentazione e controllo che sta mettendo a repentaglio i sistemi democratici. La vicenda ha un notevole impatto anche in Italia, visto che sarebbero infatti circa ventunomila gli utenti italiani i cui dati sarebbero finiti sui server della società londinese che ha avuto accesso ai dati dell’ormai famosa app ‘my digital life’. Si tratta di una vicenda che merita l’adeguata considerazione del Parlamento italiano e che va affrontata per capire una volta per tutte le pratiche di sfruttamento dei social media come bacino dove raccogliere illegalmente dati personali per finalità politiche”. Lo dichiara il senatore del Partito Democratico Roberto Rampi.
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