Sembrano gli anni '50 e invece no. A furia di dire che essere femministe non serve più perché ormai abbiamo tutti i diritti, là fuori è pieno di donne non solo convinte di voler dedicare il proprio tempo a crescere i figli, ma pure convinte che anche le altre lo debbano fare o addirittura arrabbiate (si leggono commenti imbarazzanti) se nelle altre famiglie esiste la parità. A volte mi chiedo se è invidia tipo "siccome io ho fatto i sacrifici adesso devono farne anche le altre" o chiusura mentale "siccome il mio uomo è chiuso di mente e mia suocera mi controlla come pulisco, non possono esistere là fuori uomini migliori che vogliono condividere e hanno esautorato la propria famiglia d'origine dalle interferenze".
Quindi diritti sì ma sulla carta, perché nel momento in cui li eserciti questi diritti, e vuoi vivere in un Paese dove c'è la piena parità, i bisogni vengono tradotti in madre degenere/scuola parcheggio dalle stesse donne. Ammettere di aver scelto un uomo maschilista è troppo difficile e mette in discussione la propria autostima evidentemente. In ogni caso è un problema gravissimo che va risolto perché si ripercuote sulle scelte e sulla trasmissione degli stereotipi di genere. Allora cominciamo noi nel linguaggio a non usare determinate espressioni e farci carico personalmente di non considerare i bambini come un problema della mamma né un obbligo sociale, ma come parte della comunità esattamente come le donne, gli uomini, gli anziani o i disabili? Ci sono là fuori gli over 65 che pur percependo un bonifico fisso dall'Inps non accettano di dover stare in casa un po' di più per la propria autotutela, e ci sono donne tra i 30 e in 50 anni, spesso laureate, cariche entusiaste e piene di competenze a cui si sta chiedendo di fare un passo indietro e aspettare perché non si sa dove mettere i bimbi. Molti genitori - donne o uomini - sono partite iva, ritenute d'acconto, contratti a progetto o a chiamata, imprenditori e imprenditrici, persone la cui possibilità di dare ai propri figli un futuro migliore passa dalla possibilità di fatturare. Vogliamo cambiare l'approccio e favorire il cambiamento?
Nessun commento:
Posta un commento
Prima pensa, poi scrivi