venerdì 12 marzo 2021

Priorità ai lavoratori del commercio per i vaccini

Dunque prima la richiesta dei sindaci di essere vaccinati per primi - subito smentita da molti di loro. Poi l'ordine dei giornalisti, e anche qui molti si sono dissociati a parte qualche imbarazzante difesa della categoria come fossero i salvatori della patria. Ora sono arrivati gli esponenti dell'ordine degli avvocati - non me ne vogliate amici avvocati che magari domani ho bisogno di voi - ma i lavoratori del commercio? I tecnici telefonici e del gas che vanno a casa della gente? I dipendenti delle cooperative esterne e delle agenzie interinali che lavorano nelle farmacie? Q

Quelli precari che non possono stare a casa se no non hanno il contratto rinnovato? E soprattutto gli insegnanti, finite di vaccinare tutti gli insegnanti che senza scuole aperte il percorso verso una piena parità di genere è rimandato di un secolo! Io penso che ci siano categorie di persone, più o meno tutelate, che hanno anche l'autorevolezza per chiedere di mantenere le distanze in un contesto potenzialmente rischioso, e vorrei che queste persone si facessero un giro in un supermercato per rendersi conto di come i lavoratori del commercio NON possono mandare a quel paese il cliente che si appiccica come può farlo un sindaco, un giornalista o un avvocato o un tecnico del telefono che va a casa tua e deve toccare il tuo PC, il tuo telefono, spostare i mobili per cercare il modem il tutto con 2 o 3 persone intorno tra DAD e smartworking che aspettano che tu finisca e magari ci metti due ore. Forse è il caso di rivedere le priorità sulla base di quanto le persone sono effettivamente a contatto con i clienti e non sulla base del potere di lobbying esterno della categoria.

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