martedì 11 agosto 2015
Cose belle di #Expo2015
Una cosa bella di Expo: sentire discorsi canzoni e rumori di sottofondo
in lingue diverse. Per una amante delle lingue come me, un viaggio
intorno al mondo a casa mia ogni giorno. Scoprire cibi e tradizioni
certo è la prima opportunità di Expo, ma per me anche il fascino di
ascoltare suoni sconosciuti. L'altra sera ascoltando due ungheresi parlare mi
sono ricordata di quando un giorno da bambina su un traghetto sul lago
di Como ho cercato per la prima volta di chiacchierare con una bimba
inglese. Avevo forse 5 anni e l'idea di aver bisogno di un interprete
non l'avevo contemplata. In effetti ancora adesso la curiosità di capire
lingue a me estranee non è cambiata, come farsi portare dal ritmo di
musiche sconosciute senza capire cosa dicano le canzoni. Credo che sia
importante mantenere lo stupore e la curiosità per il nuovo e il diverso
e che sia splendido ogni giorno cogliere sguardi, sorrisi, bronci,
abitudini e chiedersi cosa sta dietro alle storie di tutte le persone
che si sono trovate tutte insieme nello stesso luogo per 6 mesi ciascuno
con il suo percorso alle spalle unico.
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