lunedì 6 febbraio 2017

K-Flex: no alle delocalizzazioni

Nei giorni scorsi è stata preannunciata la delocalizzazione della produzione dello stabilimento di Roncello (MB) della K-Flex, azienda leader nel settore degli isolanti in gomma, nel corso del 2017;
La delocalizzazione coinvolgerebbe circa 250 persone, in maggioranza over 40 e quindi con possibilità ancora minori di altri di trovare un nuovo lavoro;
Oggi è stata confermata dalla sede polacca dell'azienda la volontà di investire sulla manodopera in Polonia invece che in Italia. 


K-Flex è una multinazionale italiana a conduzione famigliare nata nel 1989 e ora presente in 60 Paesi nel mondo con 11 impianti e più di 2000 dipendenti totali, ha il bilancio in attivo ma nonostante ciò già nel 2014 ha licenziato 46 lavoratori.
Nel corso degli anni, l’azienda ha aperto diversi stabilimenti produttivi all’estero: in Europa in Germania (dicembre 2000), in Scandinavia (luglio 2005), in Polonia (dicembre 2005), nel Regno Unito (aprile 2006) e, a luglio del 2008, in Romania. Nel resto del mondo con 4 stabilimenti aperti in Cina tra il 1998 e il 2009, negli USA, in Russia, in India e in Malesia. 

K-Flex è stata sollecitata ad una sospensione della procedura di delocalizzazione della produzione dallo stabilimento di Roncello (MB), sede da cui è iniziata l’attività e da cui ha avuto poi inizio il florido sviluppo successivo, e dove oggi gli operai sono in sciopero permanente da una settimana.
Qui possiamo ascoltare le storie di alcuni lavoratori dell'azienda che ci spiegano quanto sta accadendo e il loro presidio permanente ai cancelli per impedire che i macchinari siano portati fuori: 
Settimana scorsa è già stata depositata alla Camera un'interrogazione parlamentare dell'on. Roberto Rampi (Partito Democratico) e i lavoratori hanno ricevuto solidarietà da tutte le forze politiche anche in occasione di un incontro in Regione giovedì 2 febbraio. Mercoledì 8 febbraio è previsto un incontro al MISE. 

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