venerdì 27 marzo 2020

Fermiamo tutti gli interventi tecnici non essenziali

Con l'emergenza coronavirus in corso, ancora troppe aziende di TELEFONIA ed ENERGIA oltre che TECNICI e MANUTENTORI stanno chiedendo ai loro dipendenti di svolgere attività non urgenti e perfettamente differibili.  
Qui la mia petizione da firmare per chiedere scelte chiare, certe e che mettono al centro la tutela della salute: https://www.change.org/p/ministero-sviluppo-economico-fermiamo-tutti-gli-interventi-tecnici-non-essenziali 

Chiediamo al Governo di prendere una posizione netta per evitare che la salute del lavoratore sia affidata alla trattativa individuale interna all'azienda e alla sua capacità di gestire l'ansia o l'utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali. Una caldaia rotta è da cambiare, la revisione della stessa si può rimandare. Il contratto nuovo con un migliore operatore telefonico o fornitore di energia si può rimandare, purtroppo si vedono ancora sul web operatori di telefonia ed energia che, anche nella zona della Lombardia in cui il virus sta dilagando, pubblicizzano l'installazione di nuovi impianti o passaggi di fornitura per risparmiare qualche euro. Ad oggi, la salute dei lavoratori non è tutelata: ci sono stati morti tra i medici, tra le cassiere e tra gli impiegati delle Poste, il che fa capire che l'essere lavoratore non garantisce né una diagnosi precoce in caso di sintomi né un accesso prioritario alle strutture sanitarie migliori. Per evitare che le aziende si approfittino dei lavoratori più fragili, chiediamo che siano chiusi immediatamente senza eccezioni dettate da rapporti personali di fiducia i reparti dei call center riconducibili al commerciale e all'assistenza amministrativa e vietate le vendite di nuovi contratti, cambi di operatore e altre operazioni di business. Ad oggi risulta che grandi aziende telefoniche stiano telefonando ai tecnici per chiedere perché non si recano a casa del cliente, dopo che gli interventi in oggetto erano stati chiusi con motivazioni valide, e call enter outsourcer che ancora non sono organizzati per lo smartworking: chiudano quanto prima, senza eccezioni. Chiediamo inoltre che siano cassati dai customer care senza possibilità di discrezionalità tutti i reclami dei clienti sul comportamento di chi si offre di uscire e recarsi a casa loro, a proprio rischio e pericolo, e sospese eventuali lettere di richiamo a personale che rapportandosi con il cliente ha chiesto di allontanarsi, mantenere la distanza di sicurezza, non essere circondato da 4 persone all'interno della casa e similari e ha ottenuto reazioni di leggerezza e menefreghismo. Chiediamo inoltre che in caso di mancanza di DPI adeguati (che possono essere valutati anche dal dipendente stesso e non necessariamente da responsabili delle risorse umane che sono a casa in smart working protetti e non comprendono le dinamiche del lavoro sul campo) il dipendente possa sempre e comunque rifiutarsi di intervenire fintanto che il datore di lavoro non fornisce i DPI richiesti e la formazione adeguata per il loro corretto utilizzo. 

 

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