Da "La Rivista che Vorrei" una bella intervista di Pino Timpani all'on. Roberto Rampi del Partito Democratico.
Un breve estratto:
"Nel novecento qualcuno ha scritto delle parole molto belle su questo
tema. Recentemente ho visto il film su Leopardi. Prendendo un poco le
distanze dai circoli illuministici, a cui si era legato in un primo
tempo, il poeta dice: non credo possa esistere una società intesa come
una massa di persone felici e composta da individui felici. C'è una
drammaticità della condizione dell'individuo in quanto tale,
antropologica, che va affrontata. Non si può risolvere con la risposta
dei bisogni di massa. Peraltro Leopardi anticipa di un secolo e mezzo
alcune questioni poste per esempio da Pasolini.
Oggi il punto è questo. Abbiamo lavorato molto nella seconda metà del
novecento sull'individuo, però abbiamo perso il senso delle relazioni
comunitarie. L'essere umano innanzi tutto è un animale sociale, se perde
le relazioni cambia tipo di natura."
Da leggere, perché la crisi sia un'occasione per riscoprire un senso di comunità perduto.
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