giovedì 1 dicembre 2016

La riforma costituzionale ... in breve

Con questa riforma, il Senato smette di essere una doppione della Camera e diventa la sede e l’espressione delle Regioni, Comuni e Città Metropolitane.
I Senatori in Italia non sono mai stati eletti, quindi chi dice che non eleggeremo più i senatori vorrei che mi dicesse quand'è l'ultima volta che ha espresso una preferenza scritta per un senatore ...
Prima del 1992 l’elezione avveniva in collegi uninominali, per cui scelti dai partiti, con sistema proporzionale.
Dal 1992 al 2006 l’elezione avveniva in collegi uninominali, per cui scelti dai partiti, con sistema maggioritario e recupero al 25% proporzionale.
Dal 2006 in listini bloccati con sistema proporzionale e sbarramento al 4 o 8% e premio di maggioranza regionale.
Ora invece per la prima saranno scelti dai cittadini, con elezioni di secondo livello.
L'elezione avverrà in concomitanza dei Consiglieri Regionali con una doppia scheda dove l’elettore andrà a scegliere i Senatori fra i Consiglieri Regionali che eleggerà.
Il loro compito non sarà certo un dopolavoro: anche ora i Presidenti di Regione, i consiglieri Regionali e i Sindaci delle più grandi città si recano a Roma per discutere con Governo e Parlamento dei problemi dei loro territori nonché partecipano alla conferenza Stato-Regioni. Gli attuali senatori lavorano a Roma mediamente 3 giorni a settimana, gli altri giorno lavorano sul territorio a contatto con aziende, sindacati, associazioni, cittadini, per cui è un lavoro costante h24 molto simile a quello che svolgono anche sindaci e consiglieri regionali.
Inoltre i Senatori si ridurranno da 315 a 100, e non avranno indennità (cioè non saranno pagati) ed il Senato ridurrà le sue funzioni operative in base alla nuova gestione.
La semplificazione più importante inoltre credo che sia quella della revisione del Titolo V, una riforma federalista del tutto imperfetta, approvata dal centro-sinistra (anno 2001) e che ha causato migliaia di conflitti di attribuzione e ricorsi alla Suprema Corte.
Lo Stato tornerà a decidere sulle materie di importanza nazionale, come i trasporti (di interesse sovra regionale), il turismo, l’energia, le Regioni manterranno le scelte rilevanti per gli ambiti e gli interessi regionali, continueranno ad occuparsi della Sanità, verrà solo introdotto il principio di eguaglianza al diritto alle cure nonché l’obbligo dei costi standard.
Riguardo all'immunità parlamentare su cui tanto si dibatte in questi ultimi giorni: in Italia non si parla più di Immunità (eliminata dopo tangentopoli) per nessuno! Semplicemente se il Senatore o il Deputato deve essere sottoposto a restrizione per motivi cautelari, il Parlamento si deve esprimere: questo tutela il parlamentare (che non è kastah ma un nostro concittadino con rapporti umani normali solo vissuti quantitativamente e qualitativamente in modo esponenziale) dalla possibilità di essere ricattato o denunciato per vendetta o per motivi personali, è un elemento di libertà intellettuale e politica molto utile soprattutto in zone dove la criminalità organizzata ha costruito una sorta di struttura gerarchica simile a quella statale: vogliamo dei rappresentanti dei cittadini liberi di agire senza il rischio di subire ritorsioni? Io sì.
Non c’è la possibilità di effettuare alcuna restrizione di indagine per i Magistrati, se poi è presente la flagranza di reato, lo stesso viene subito arrestato.
Ora questo “privilegio”,se così può essere chiamato, sarà applicato solo a 100 Senatori e non più a 315.
Le competenze dei nuovi Senatori saranno limitate solo ad alcune particolari leggi dello Stato che equivalgono a circa il 3% del totale, avranno peso nel valutare le politiche delle pubbliche amministrazioni e svolgere funzioni connesse alle attività delle autonomie locali e al loro rapporto con lo Stato e l'Unione Europea nonché in merito ad altre Riforme della Costituzione o leggi Costituzionali, per il resto potranno, se lo vogliono, solo esprimere un parere NON VINCOLANTE.
I giudici della Corte costituzionale verranno eletti tenendo conto della rappresentanza delle minoranze e delle istanze dei territori: 3 giudici eletti dalla Camera e due dal Senato.
Così pure per il Presidente della Repubblica sarà eletto con i voti di due terzi di deputati e senatori riuniti in seduta comune e solo successivamente al settimo scrutinio sarà necessario almeno il 60% degli elettori presenti (la media delle presenza all’elezione del Capo dello Stato è del 98%). Quindi sarà impossibile alla sola maggioranza di governo eleggere, COME INVECE ACCADE ORA, il Presidente stesso, lo stesso discorso vale anche per i Giudici Costituzionali.
Il 95% delle leggi, così come la fiducia al Governo, sarà solo “compito” della Camera, ciò porterà, non ad avere più leggi (in Italia se ne fanno già tante), ma leggi più chiare, meno “pasticciate” insomma migliori.
Il Parlamento così strutturato nacque nel 1947/48 per la mancanza di accordo delle allora forze politiche che decisero di mantenere il bicameralismo presente nello Statuto Albertino.
Loro stessi si interrogarono assai sulla macchinosità di questo sistema ma non trovarono l’accordo per un sistema diverso ma introdussero con l'Art. 138 la possibilità di poter modificare ed “aggiornare” la Costituzione.
I poteri del Presidente del Consiglio nella Riforma non cambiano, nessun articolo che riguarda i suoi poteri viene modificato!
Il Premier non potrà in alcun modo sciogliere la Camera dei Deputati, come nel caso del Premierato che la riforma Berlusconi del 2006 avrebbe voluto introdurre: stupisce che oggi gli stessi politici che proposero e sostennero quella riforma siano contrari a questa ...
Anzi il fatto che la fiducia venga posta da una sola Camera dei deputati favorisce la formazione di maggioranze omogenee e quindi di maggiore stabilità di Governo.
Attualmente solo in rari casi si sono avute maggioranze coese nella Camera e nel Senato.
Inoltre verrà limitato il ricorso ai Decreti Legge perché con l'introduzione del “voto a data certa” il Governo potrà chiedere che l’approvazione delle leggi avvenga entro 70 gg. e pertanto verrà notevolmente incrementato il potere del parlamento restituendogli di fatto la sua piena funzione legislativa, oggi messa a dura prova da un continuo abuso di decreti legge dovuto all'impossibilità di approvare leggi in tempi certi seguendo l'iter ordinario.
Verrà incrementata la partecipazione dei cittadini alla vita politica e alle scelte, in quanto oltre alla possibilità di eleggere i Senatori viene introdotta un’opzione in più per i referendum (quella attuale delle 500.000 firme e 50% di quorum rimarrà), ma raccogliendo 800.000 firme si avrà la possibilità di avere il quorum decisamente più basso facendo si che lo stesso Referendum possa essere ritenuto valido.
Ci sarà l’obbligo per la Camera dei Deputati di discutere le leggi di iniziativa popolare che ora non vengono mai discusse.
Verrà anche introdotta l’istituzione del Referendum propositivo (come accade in Svizzera).
In merito alla riduzione dei costi non sono certo il motivo principale per votare la Riforma, ma comunque i risparmi ci saranno, le indennità dei 315 attuali Senatori saranno eliminate, si aggiungerà il risparmio per i rimborsi che vengono dati ai gruppi parlamentari del Senato che non sono più previsti, l'eliminazione del CNEL (ente del tutto inutile, dal 1957 quando è stato effettivamente istituito nessuna delle sue proposte di legge è stata approvata dal Parlamento) e l'adeguamento dell'emolumento dei Consiglieri Regionali a quello dei Sindaci delle corrispondenti città capoluogo di Regione: ad esempio nel caso della Lombardia un consigliere regionale non potrà percepire uno stipendio superiore a quello di Sala.

1 commento:

Prima pensa, poi scrivi