lunedì 26 dicembre 2016

Teniamo comportamenti rispettosi verso i lavoratori in questi giorni di festa (e non solo)

Tra ieri e oggi, ho notato su Facebook diversi post di figli del consumismo "disperati" che cercano negozi di ogni genere aperti tra ieri e oggi. Il mio invito è quello di trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi. Chi non è disposto a lavorare nei festivi non dovrebbe costringere altri a farlo. Se ci sono due supermercati aperti e vanno deserti, in occasione delle prossime festività terranno chiuso. Viceversa se saranno stracolmi la prossima volta anche gli altri cercheranno di costringere i dipendenti a lavorare durante i festivi in nome del consumismo. Attendo gli imprenditori che cercheranno di costringere i sindacalisti ad accordi al ribasso. I nostri comportamenti influenzano le scelte della grande distribuzione, teniamone conto e soprattutto facciamo tutti un supplemento di ragionamento ricordando che fino a pochi anni fa non c'erano negozi aperti nei festivi e nessuno è mai morto di fame. La maggior parte di noi ieri ha mangiato come un'intera famiglia africana in una settimana, non credo che nessuno morirà di fame se non riceve soddisfazione immediata del proprio desiderio di acquisto. L'egoismo e la mancanza di capacità di vedere gli effetti del proprio comportamento sul sistema in cui siamo inseriti se il nostro comportamento fosse comune ad altre decine di persone è uno dei mali della nostra società. Pensiamo tutti di essere un'eccezione, e di avere il diritto a soddisfare il nostro improvviso bisogno di uno sfizio. Di essere il cliente speciale di quel negozio, o il cliente che ha sempre ragione. Vi svelo un segreto: il cliente non ha sempre ragione e dal punto di vista della commessa/cassiera siete speciali fintanto che pagate e ve ne andate il prima possibile. E soprattutto prima di essere clienti siete cittadini italiani ed europei che possono beneficiare di un certo tenore di vita grazie alle battaglie portate avanti negli ultimi decenni o secoli. 
Insomma, siamo semplicemente nati fortunati, non abbiamo nulla di speciale. 
Mi risulta che esista un diritto al lavoro, un diritto per i lavoratori al riposo e alle ferie oltre che alla giusta retribuzione (maggiorazione dei festivi), ma non mi risulta che esista un diritto a comprare tutto subito e ad avere a disposizione il prodotto ovunque di voglia 365 giorni all'anno h24. Facciamo tutti attenzione perché sono i nostri comportamenti che determinano la direzione in cui va il mondo del lavoro e sono le nostre scelte e il nostro modo di considerare l'altro che determinano il fatto che possiamo sentirci parte di una comunità in cui effettivamente ciascuno è responsabile degli altri o essere soli in mezzo alla folla. Qualcuno ha già obiettato "ma se io lavoro tutta la settimana" ... sono cazzate. Solo cazzate. Siate onesti, la maggior parte delle persone che vanno nei centri commerciali la vigilia di Natale al limite dell'orario di chiusura sono solo persone che si erano dimenticate di comprare i regali prima, così come la maggior parte delle persone che prenotano il parrucchiere il 31 gennaio sono persone che hanno litigato nei loro rispettivi posti di lavoro per avere le ferie a capodanno e accertarsi di poter fare in santa pace cenone e tirare mattina. Per non parlare di pensionati e casalinghe che potrebbero tranquillamente andare in un'altra fascia oraria/giornata lavorativa. Così come la maggior parte delle cose che ordinate online con Amazon Prime sono oggetti assolutamente superflui, e le cose che volevate comprare oggi al supermercato assolutamente non necessarie. La percezione del mondo che molti cercano di veicolare con le loro dichiarazioni secondo cui "io non lavoro nei festivi perché faccio un altro mestiere" è assolutamente riduttiva perché non tiene conto del fatto che un domani a chiunque potrebbe essere chiesto di lavorare in tutte le fasce orarie e tutti i giorni dell'anno, e che un domani quelle persone non troveranno più un sindacato disposto a trattare per loro se oggi il sindacato è indebolito dall'impossibilità di chiedere autonomamente e con forza che i lavoratori del commercio, che già hanno lavorato spesso in modo continuato nell'ultimo mese prima di Natale, si fermino nei festivi come oggi accade agli insegnanti, ai bancari, e come accade tutti i giorni ai pensionati e a chi ha scelto di non lavorare per "occuparsi della famiglia". 

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